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Pubblicato nel Gen 10, 2013

Ministero Straordinario della Comunione

Ministero Straordinario della Comunione

Sempre più frequentemente si sente parlare di “ministero straordinario della Comunione”, ma non a tutti è ben chiara la sua identità ed i suoi compiti. La figura del ministro straordinario della Comunione dal punto di vista storico e liturgico risale al II secolo d.C., infatti, già da allora c’erano dei fedeli laici con il compito di conservare e distribuire la S. Comunione ai fratelli più bisognosi e lontani. Il termine “ministro” contrariamente al significato comune,non si riferisce a colui che si pone al di sopra degli altri,anzi,seguendo l’insegnamento di Gesù, il ministro è colui che si pone al servizio degli altri:il servo dei servi. Il ministero straordinario della Comunione è un servizio liturgico strettamente unito con la carità ed è destinato soprattutto ai malati e alle assemblee numerose. Questo ministero nasce per aiutare i ministri ordinari nella distribuzione dell’Eucarestia quando il numero dei fedeli presenti alle celebrazioni è elevato, ma soprattutto nasce per andare incontro alle esigenze dei fedeli che sono impossibilitati a partecipare alla celebrazione Eucaristica in quanto anziani, ammalati, infermi. Portare Gesù ad un ammalato significa mettere Cristo al centro della vita e riconoscere l’importanza dell’Eucarestia su ogni nostra attività sia spirituale che materiale, quindi, il ministro straordinario è uno strumento nelle mani del Signore che accetta umilmente di partecipare al mistero della S. Eucarestia,come Gesù ha deciso attraverso l’Eucarestia di mettersi “nelle mani degli uomini”. Lui si serve del ministro per visitare le case di chi ha più bisogno;l’ammalato,l’anziano si serve del ministro per ricevere Gesù,quindi, il ministro non può far altro che lodare e ringraziare il Signore,poiché facendo l’anello di congiunzione tra ammalato e Gesù si riesce a ricevere amore, pace, serenità e gioia da entrambi, nella speranza di diventare
sempre più consapevole del dono ricevuto insieme al mandato e sempre più capaci di essere testimoni dell’immenso amore di Gesù.